In giro per Città della Pieve e Salci

Come promesso oggi vi parlo di Città della Pieve e Salci, che ho avuto la possibilità di visitare durante il Discovery Tour Umbria che non ti aspetti.

I primi due paesi, Monteleone d’Orvieto e Ficulle ne parlo in questo articolo.

Città della Pieve è un borgo molto noto con vicino Monteleone d’Orvieto che ha dato i natali a grandi illustri come Pietro Vannucci, detto il Perugino.

Il Perugino è stato uno dei più importanti pittori del Rinascimento italiano e visitando la sua città natia è possibile ammirarne molte sue opere.

Cenni Storici

Nell’epoca Etrusca Città della Pieve faceva parte dell’Ager Clussimum, cioè erano i terreni agricoli che venivano coltivati per sostenere la più potente Chiusi, dove risiedevano le famiglie più potenti.

Il primo nucleo urbano risale al VII d.c. Come postazione fortificata della Tuscia longobarda in avvistamento alla Perugia Bizzattina.

All’interno del villaggio viene edificata una Pieve, ovvero una Chiesa primitiva ad uso di funzioni battesimali.

Negli anni il villaggio si espande, e verso il 1000 viene edificata una cinta muraria e il Castrum diventa un Castello, e da Castrum Plebis diventa Castel della Pieve.

Nel 1188 il Castel della Pieve viene sottoposta da un controllo di Perugia, perché interessati dal suo punto strategico rendendolo un punto di difesa dei confini dei possedimenti perugini.

Nel 1600 il Castello viene elevato a città con la costruzione di una Diocesi e nasce Città della Pieve.

In giro per Città della Pieve

Arrivati in centro visitiamo la Rocca Perugina, dove ci aspetta la gentilissima guida della Cooperativa Sistema Museo, una visita che consiglio molto, dato che è molto suggestiva constretti cunicoli, torri e alcune carceri.

Uno dei monumenti più importanti della cittadina, restaurata in modo egregio.

La Rocca è stata edificata nel 1326, dopo gli innumerevoli attacchi e per uso di controllo della città.

Anticamente la Rocca era circondata da un profondo fossato ed uno steccato di legno, e il passaggio tra le varie torri avveniva tramite un ponte levatoio.

Dalle torri era possibile vedere Perugia, permettendo così con segnalazioni visive di richiedere i rinforzi in caso di difficoltà.

Con L’Unità d’Italia la Rocca diventa sede del Carcere Mandamentale dell’Interno del circondatario di Circondario di Orvieto.

Passando tra le principali strade abbiamo incontrato il suggestivo vicolo Baciadonne, considerato uno dei più piccoli d’Italia, e quando si attraversa tutto il vicolo e si arriva dall’altro lato, vieni rapita dalla vista panoramica molto suggestiva.

Questo vicolo nasce dopo una disputa tra vicini di casa, la storia narra che durante il Medioevo i due confinanti decisero di staccare le loro case, creando un vicolo dai 70 ai 50 cm di larghezza.

Il suo nome è stato dato perché nel caso due persone attraversano il Vicolo Baciadonne, nello stesso momento da lati opposti, per passare sono costretti a sfiorarsi le labbra.

Un’altra tappa obbligatoria, visitando questo meraviglioso borgo, è sicuramente l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, dove è possibile ammirare il famoso affresco del Perugino, l‘Adorazione dei Magi, commissionata ed eseguita nel 1504.

La visita si conclude con il Museo Civico Diocesano, ex Chiesa di Santa Maria dei Servi, costruita nella seconda metà del XIII secolo e restaurata nel XVI e XVIII secolo in stile barocco.

Il Museo conserva la frammentaria Deposizione della Croce realizzata dal Perugino nel 1517.

Inoltre ci sono alcuni dipinti realizzati durante il suo restauro.

Appuntamenti da non perdere

Gli eventi da non perdere a Città della Pieve sono:

Il Palio dei Terzieri, Quadri Viventi, Infiorata di san Luigi, Presepe Monumentale e Zafferiamo.

L’ultimo paese che abbiamo visitato in questo meraviglioso Discovery Tour Umbria che non ti aspetti è Salci, che mi è rimasto nel cuore.

Un borgo che dista da Fabro solo 4 km.

Salci è un paese abbandonato da ormai 20 anni, che però casualmente nel giorno del nostro Tour era in festa.

Un evento, quello a cui abbiamo partecipato, dove le persone originarie del posto si sono ritrovate a festeggiare Salci.

Camminando per il borgo potevi scorgere i volti delle persone anziane emozionate nel rivedersi e ricordare gli anni passati, ma felici di rivedere il loro luogo d’infanzia vivo, anche se solo per un giorno.

Salci è uno dei tanti borghi fantasma che abbiamo in Italia, e dopo aver avuto la possibilità di visitarlo credo che sia giusto riportare in vita come patrimonio italiano da salvare.

Il principale accesso è dalla Porta di Orvieto e il piazzale è ancora in terra battuta.

L’ingresso con due torri sono separate da una porta ad Arco con sopra una loggiata.

Il loggiato, anticamente, fungeva come corridoio che metteva in comunicazione il palazzo ducale con la Chiesa, da per poter far raggiungere i nobili della famiglia la vicina Chiesa, senza essere indisturbati.

Questo Borgo è un luogo di rara bellezza a cui bisognerebbe ”restituire una dignità”, un luogo da molti non conosciuto che però merita di essere visitato.

 

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