Rocchetta Sant’Antonio e la Sagra dell’Asparago Selvatico

Chi mi conosce sa della mia passione per i viaggi e da quando partecipo ai press tour ho avuto la possibilità di scoprire città, paesi e piccoli borghi, pieni di storia con tanto da raccontare e far conoscere.

Il mio ultimo Press tour, organizzato da Frequenze, mi ha riportato in una Regione che amo tanto: la Puglia, precisamente nella provincia foggiana.

Il Comune capofila di questo Press Tour era Rocchetta Sant’Antonio in concomitanza con la Sagra dell’asparago selvatico.

Rocchetta Sant’Antonio si trova geograficamente al confine tra: Basilicata, Campania e Puglia; dovete sapere che fino al 1939 questo paese era stato assegnato alla provincia di Avellino e molti anziani del luogo si sentono ancora Irpini. Indubbiamente il loro dialetto mi ricorda molto la Campania.

Rocchetta Sant’Antonio è un piccolo paese abitato da 1800 abitanti circa, da subito mi ha colpito il forte attaccamento da parte dei cittadini per il loro amato paese, cercando in ogni modo di promuoverlo con numerose iniziative alle quali partecipano attivamente in molti.

Credit photo Giuseppe Paladino

Un paese che nei secoli ha avuto vari nomi, in origine era “Oppidum Rocca” poi “Roccette Sancti Antimi”, “Rocce Sant’Antimo”, “Sant’Antimo in Rocca”, “Rocchetta di Puglia” ed infine ai nostri giorni Rocchetta Sant’Antonio.

Il primo giorno del press tour lo abbiamo dedicato a visitare il borgo con una guida d’eccezione, lo storico del paese: il professore Sandro Forlè, che con la sua viscerale passione per il suo paese, ci ha raccontato la storia camminando tra le vie del centro Storico e raccontando innumerevoli aneddoti e cenni storici.

Camminando tra le vie del  Borgo Antico di Rocchetta Sant’Antonio ti puoi trovare viuzze meravigliose e scorci meravigliosi che gli hanno conferito la Bandiera arancione del Touring Club Italiano.

 

Cosa Visitare:

La Rocca 

Si trova nella parte più alta del paese e a sua testimonianza sono rimasti dei residui delle sue Mura. Anticamente edificata di forma quadrata con quattro torri, ora ne è rimasta soltanto una delle quattro a causa del terremoto del 1456, che rase al suolo gran parte dell’edificio.

Castello d’Aquino

Accanto la Torre della Rocca è stata edificata nel primo decennio del 1500 il Castello D’aquino, con una donazione da parte del Re Federico D’Aragona alla famiglia D’Aquino.

Ad oggi il Castello è privato, appartiene alla famiglia Piccolo dal 1849.

Un’opera di grande interesse, oltre che per la sua forma particolare, in quanto rappresenta una delle poche testimonianze di architettura militare rinascimentale che negli anni non ha subito modifiche.

Un castello maestoso, simbolo del paese con un panorama che puoi ammirare all’orizzonte, nelle belle giornate, il Golfo Siponto e le vette del Gargano. Edificato a forma triangolare con tre torri a geometria ogivale, poste in ciascun vertice ed è stato costruito nella parte più alta del paese.

Chiesa Matrice dell’Assunzione della Beata Vergine

La Chiesa si trova ai piedi del borgo antico edificata nel 1768 sulla base di una Chiesa preesistente che risale alla seconda metà del 1500. La testimonianza si ha grazie ad un’iscrizione ancora presente sul campanile.

All’interno sono presenti molte Statue come quella in onore a San Vito e alla Madonna del Rosario, tele e pale di altare riconducibili alla scuola del Manierismo napoletano, sopravvissuta alla vecchia Chiesa.

Tra le opere presenti e risalenti alla Chiesa Madre c’è la tavola raffigurante la Madonna con il Bambino, che tiene tra le mani un cardellino, si attesta sicuramente al periodo rinascimentale.

Chiesa di San Giuseppe

La chiesa, che si trova nella parte più antica del Borgo, è stata costruita in epoca Bizantina intorno al 980, attenti studi hanno supposto che la Chiesa abbia avuto una successiva ristrutturazione, o una ricostruzione, nel XVI secolo. Sia all’interno che all’esterno sono presenti numerose testimonianze di epoca Medioevale come il suo Basamento.

Attualmente la Chiesa all’interno custodisce la Statua della Santa Maria Incoronata e della Madonna di Costantinopoli, che ci testimoniano la presenza di una folta popolazione di profughi albanesi durante il periodo dell’invasione Turca.

Eventi da non perdere:

Sagra dell’asparago Selvatico

Durante il press Tour ho avuto la possibilità di partecipare ai festeggiamenti di questa sagra, organizzata dalla Pro Loco con il Patrocinio del Comune; viene organizzata ogni anno nell’ultimo sabato di Aprile. L’evento è iniziato la mattina, con la tipica colazione contadina presso il monastero di Santa Maria in Giungarico.

 

Presenti per l’occasione anche le scolaresche del luogo, che si sono divertite a cercare gli asparagi e poi mangiare un buon panino con la frittata agli asparagi selvatici, tutto preparato dal comitato della Pro loco.

Nel Pomeriggio, invece, abbiamo partecipato al Convegno “Salute e Benessere”, dove si è parlato dell’importanza dell’asparago selvatico all’interno dell’alimentazione e tutti i suoi molteplici benefici. Una pianta spontanea con un bassissimo apporto calorico, privo di colesterolo e con un basso contenuto di sodio, ma molto ricco di vitamine e minerali.

Tra gli effetti salutari degli asparagi, bisogna evidenziare che rinforza le difese immunitarie, poi si può facilmente riscontrare che è altamente drenante, un diuretico naturale!!!

Durante la serata c’è stata la cena dove i ragazzi dell’Istituto Alberghiero di Melfi, coadiuvati dai professori, hanno cucinato un menù tutto a base di Asparago selvatico, facendomi scoprire piatti della tradizione e non, che conoscevo solo per nome come il famoso spezzatino di asparago selvatico.

Mi ha positivamente stupito questo evento, perché il paese ha creato non solo una sagra fine a stessa, ma una giornata dedicata a questa pianta, rendendolo un vero momento di festa fin dalle prime ore del mattino con la tipica colazione contadina, coinvolgendo i ragazzi in età scolare, fino a concluderla a cena con un menù specifico e dedicato a promuovere e far conoscere questa pianta.

Durante la serata poi ho avuto la possibilità di partecipare a dei cooking show dello Chef Romeo Palumbo, Presidente dell’Associazione Cuochi del Vulture.

Per la cena, credevo di dover scegliere dei piatti, invece ho scoperto che con soli 12 euro avevi il menù completo che prevedeva:

  • eclair con crema alle erbette e asparagi;
  • “Quatt rescta” con sugo di asparagi;
  • margherite di ricotta su crema di asparagi;
  • spezzatino della tradizione;
  • dolce;
  • pane e bevande.

Solitamente dalle mie parti, le Marche, ad una sagra un solo primo piatto lo pago 7-8 euro… Ho detto tutto!

Premio Maria Teresa di Lascia

Viene organizzato ogni seconda settima di settembre, ad anni alterni; il 2019 avviene a Rocchetta Sant’Antonio la Cerimonia di assegnazione del premio Nazionale di Narrativa Maria Teresa Di Lascia, dedicato all’autrice Rocchese vincitrice del Premio Strega nel 1995.

Palio Medioevale

il 23 agosto si svolge a Rocchetta il Palio della Rocca tra le quattro contrade, viene simulato l’assedio al castello e la serata si conclude con una cena tipica Medioevale.

Vacanze a Rocchetta Sant’Antonio

Dove soggiornare

Strada Larga – B&b , lo consiglio moltissimo è dove ho soggiornato per la durata del press tour. La stanza con bagno indipendente è molto spaziosa e pulita. Una colazione buona e abbondante e la titolare: la Signora Rosa è molto cortese e sempre disponibile.

Giulima – B&b , un’altra struttura dove hanno soggiornato altre persone che hanno partecipato al tour e si sono trovati molto bene. Arredamento moderno e camere indipendenti.

Dove mangiare

Ristorante la Maddalena

Music Ugo Pub

N.B. Volevo ringraziare la signora di Dorina di Rocchetta Sant’Antonio che non si è posta problemi nell’invitarmi a casa sua ed insegnarmi, pazientemente, l’arte dell’orecchietta.

Prossimamente vi parlerò di altre tappe di questo meraviglioso Tour e spero che con questo mio articolo vi ho fatto incuriosire e vi ho fatto venire la voglia di conoscere questi piccoli borghi, che sono custodi di tesori, di storia e tradizione.